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mercoledì 23 marzo 2016

Brouwerij Bosteels - Tripel Karmeliet (per la rubrica StagioniAMO)

Dopo le birre in abbinamento all'antipasto e al primo piatto, il menu di StagioniAMO prosegue!
Stavolta siamo ospiti della cucina di Federica di Caffè Babilonia che ci ha preparato un secondo piatto molto sfizioso e veloce da preparare: gratin di finocchio con guanciale!
Qui trovate consigli e ricetta su come realizzarlo, nel frattempo preparo l'occorrente per la birra in abbinamento!

BIRRIFICIO: Brouwerij Bosteels
BIRRA: Tripel Karmeliet
STILE: Tripel
GRADO ALCOLICO: 8.4% alc.
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8°-10°
RANGE PREZZO: 1.90 €- 2.90 €






Cenni Storici
Nel 1791 Evarist Bosteels avviò l'omonima Brouwerij a Buggenhout, un paesino delle Fiandre Orientali. Accanto ad Evarist l'altra figura che ha dato grande risalto alle produzioni di Bosteels è certamente quella di Antoine che può fregiarsi di aver creato la prima pils che uscì al di fuori dei territori limitrofi a Buggenhout arrivando fino a Bruxelles. Gestito dalla famiglia Bosteels da ormai sette generazioni, il birrificio è divenuto noto sopratutto per la produzione di tre birre: la Kwak, la Deus e la Tripel Karmeliet. C'è da aggiungere che le birre in questione ormai si trovano ovunque anche in Italia nella GDO, per tale motivo dai puristi del settore sono ormai viste come birre da mettere al bando. Dal mio canto invece ritengo che si tratti di produzioni che sopratutto per chi è alle prime armi in questo mondo, deve provare almeno una volta nella vita per farsi un'idea ed avere un metro di paragone.

La birra
Prodotta con tre cereali, malto d'orzo, frumento e avena (lungi da darle l'accezione assurda di triplo
malto però), si rifà ad un'antica ricetta (1679) del monastero Carmelitano di Dendermonde. Da qui il nome poi dato alla birra. Si presenta con un colore dorato carico con riflessi bronzo e un'abbondante testa di schiuma bianca, fine e di ottima persistenza. Al naso emergono note di cereali, mollica di pane, frutta dolce (pera matura), un accenno di vaniglia e un lieve speziato finale. Da un bouquet olfattivo così complesso ne deriva una bevuta che si muove lungo le linee della dolcezza. La carbonazione è elevata e il corpo è medio. Un lieve sentore acidulo e una reminiscenza di scorza di limone tentano di bilanciare la bevuta. Decisamente lontana dagli esempi di tripel che io adoro, che fanno della grande secchezza finale un punto distintivo e di complessità, ma resta comunque un'ottima compagna a tavola.

L'abbinamento
Decisamente saporito il secondo piatto proposto da Federica. Il dolce sapore del finocchio unito alla sapida croccantezza sia del pecorino romano sia del guanciale si fondono a meraviglia con le note dolci di cereali e frutta matura della Tripel Karmeliet. Il finale lievemente acidulo e carbonatazione esuberante sgrassano al meglio il palato preparandolo da un nuovo boccone.

Cheers!

(immagini tratte dal web)

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