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lunedì 27 novembre 2017

Brasserie Fantôme - Chocolat

Arriva sul blog Fantôme, una delle realtà più creative e geniali del Belgio ma non solo. La birra stappata è la Chocolat!

Se non siete proprio novellini bevitori artigianali avrete certamente incrociato almeno una volta nelle vostre scorribande alcoliche le creature della Brasserie Fantôme. Se invece non le avete mai sentite nominare è giunto il momento di colmare la lacuna: bere una birra di Dany Prignon è un'esperienza che va al di là della birra artigianale.
Brasserie Fantôme - Chocolat birra recensione diario birroso birra artigianale
Dany Prignon, anima geniale e stravagante di Fantôme, la sua creatura che apre i battenti nel 1988 a Soy in Vallonia, nel Lussemburgo belga.
Il nome e il simpatico fantasmino presente in etichetta deriva da una locale leggenda secondo la quale il fantasma di Berthe de La Roche, contessa di La Roche-en-Ardenne si aggiri di tanto in tanto fra le rovine della sua dimora terrena, il castello della cittadina vallone appunto.
Nemo propheta in patria, non è certo il Belgio ad aver fatto le fortune di Fantôme, ma gli Stati Uniti sopratutto. Le produzioni di Prignon sono contraddistinte da una notevole incostanza produttiva, sia in termini di risultato finale del prodotto sia in termini di ampiezza delle referenze.
Dany produce birra seguendo vecchie ricette dei propri antenati, che producevano come molti in quella zona, birre per il consumo personale, diverse di volta in volta a seconda delle disponibilità delle materie prime.
L'unica costante nelle birre Fantôme è l'incasellamento stilistico,  riconducibile (quasi nella totalità dei casi) alle saison, nel più ampio significato del termine. Anche la gradazione alcolica presente sulle etichette Fantôme è quasi sempre la medesima, otto gradi alcolici, spesso inavvertibili, che aprono dubbi sulla correttezza di tale informazione. Questo è il mondo di Prignon, un mondo fatto di produzioni diverse da cotta a cotta ma anche, spesso da bottiglia a bottiglia.
Per questo motivo l'acquisto di una Fantôme spesso è un atto di fede verso un modo di intendere birra. L'alternanza ad incredibili capolavori a birre poco piacevoli porta un valore davvero alto, ma proprio per questo aumenta, a volte, la curiosità di stapparne qualcuna di tanto in tanto.
Nella mia esperienza devo dire che la bilancia è per ora in positivo con solo un paio di produzioni sgradevoli; per il resto sempre grandi birre e qualche capolavoro.
Qualche anno fa, quando i siti online di vendita non esistevano, trovare una Fantôme era davvero un'ardua impresa. Da qualche anno a questa parte invece, periodicamente vengono importate in Italia e si trovano con più facilità. Se poi la trovi nel tuo beershop di fiducia, allora hai fatto bingo!
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Andiamo a stappare quindi la Chocolat, saison prodotta con aggiunta di polvere di cacao e peperoncino. Cromaticamente si colloca fra l'ambrato carico e il bruno; presenta una decisa velatura e una schiuma color crema abbastanza persistente seppur con una grana non compostissima.
Al naso emerge subito un marcato carattere acidulo, tipico delle fermentazioni spontanee. Note di cantina, muffa e legno, ma anche scorza di limone e uva spina. In bocca la situazione è leggermente diversa e i primi sorsi rimandano a quel tipo di produzioni spontanee seppur con un'acidità molto più gentile. La birra evolve man mano che la temperatura sale. Al naso ora sale forte e decisa una nota di pepe verde. Anche la bevuta cambia, lasciando i binari acidi, arricchendoli di spunti di frutta a pasta gialla matura e nocciola. Aggiunta di peperoncino non pervenuta. Termina con una buona secchezza e un piacevole sentore di scorza di agrume.
Creazione sui generis, come è lecito attendersi quando si parla di Fantôme; ma bevuta davvero godibilissima ed interessante. Bilancio personale con Fantôme che continua ad essere nettamente in trend positivo. Bene così!

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