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mercoledì 20 settembre 2017

Degustazioni random #6: De Struise-Tsjeeses Reserva Bourbon, BrewDog Mix Tape 8, Brasseria della Fonte-Old Farmhouse Ale

Breve ma intenso bottle sharing lo scorso sabato in quel di Amarillo34. Stappate tre bottiglie niente male. Possiamo dare inizio ad una nuova stagione di degustazioni e condivisioni!

Non è che ci sia stata chissà quale preparazione articolata dietro questo bottle sharing; un paio di messaggi: ci vediamo sabato con una bottiglia a testa dalle nostre cantine e vediamo che ne esce fuori. E sono uscite belle chicche, devo dire...

Warm up obbligatorio con la Bundes di Hammer appena attaccata alle spine e davvero piacevolissima. Si decide di partire dalla Tsjeeses Reserva di Struise gentilmente portata dall'amico Giulio. Si tratta di una delle punte di diamante del birrificio belga Struise, birra come si evince chiaramente dall'etichetta, è prodotta per il periodo natalizio...del resto mancano meno di 100 giorni al Natale...occorre portarsi avanti con il lavoro.


La Tsjeeses, il cui significato in italiano non è traducibile in quanto si tratta di una esclamazione di stupore in lingua olandese, è una possente strong ale che per otto mesi viene messa a 10°C con infusione di arance, albicocche ed uva. La base è di per sè una birra molto complessa, ve ne parlai qui, ma gli struzzi vogliono sempre superarsi e ne hanno realizzato negli anni altre tre versioni con tre tipi di invecchiamenti diversi: botti di quercia, botti ex porto e botti ex bourbon. La Tsjeeses così diventa Reserva e si aggiunge alle innumerevoli birre barricati che hanno fatto la fortuna del birrificio di Urban Coutteau. Il nostro esemplare ha risposato in botti di bourbon e sulle bottiglia reca l'anno 2013. Intenso colore ambra leggermente velato,la schiuma che si forma è cremosa e di media persistenza. Bouquet olfattivo molto ampio e complesso, dapprima si ravvisano nettissime note di legno, poi vaniglia e un accenno di frutti rossi. La birra ha bisogno di un pò di tempo per aprirsi e fornirci altri dettagli. Arriva il caramello e le arance candite, fichi secchi, datteri e biscotti di marzapane, il tutto imbevuto in abbondante alcol. La bevuta ripropone l'opulenza olfattiva, collocandola su un corpo medio dalla texture oleosa. La componente dolce, molto presente nei miei ricordi della Tsjeeses base, qui viene meglio integrata, a mio avviso, dagli altri elementi (legno, vaniglia, frutti rossi). Finale caldo ed avvolgente, dove l'alcol si prende la scena senza strafare, lasciando il palato piacevolmente ricco di sfumature di frutta sotto spirito.

La seconda bottiglia della serata viene dalla Scozia, da uno dei birrifici craft più famosi, BrewDog!
La birra in questione è la Mix Tape 8, lanciata nel 2013 in serie limitata e mai più prodotta. L'esemplare stappato proviene dalla cantina del padrone di casa. Packaging al solito curatissimo quando si tratta delle birre speciali (e costose) dei ragazzi scozzesi.
La Mix Tape 8 è l'unione di una tripel belga e di una triple IPA, entrambe invecchiate per circa due anni in botti ex whisky. Il blend dà vita ad una massa liquida di un lucente color mattone, con schiuma fine e di scarsa persistenza. Il naso offre grande complessità e intensità, si fondono note di caramello, toffee, frutta candita con quelle del legno umido, della marmellata di arance e persino punte di resina. In bocca è oleosa, corpo pieno e carbonatazione soft. La bevuta segue la grande complessità avvertita al naso e mostra tutta la sua statura alcolica (14,5°) terminando con una discreta secchezza unita da un notevole warming.

Per l'ultima bottiglia torniamo in Italia, a Pienza presso la Brasseria della Fonte, giovanissima realtà al cui timone c'è Samuele Cesaroni, che oltre ad essere un talentuoso birraio, è anche uno dei primi giudici italiani certificati BJCP. Il sito del suo birrificio, che si trova all'interno dell'Agriturismo La Fonte, è molto curato ed aggiornato e raccoglie utili informazioni anche per gli aspiranti homebrewers che volessero cimentarsi nelle ricette prodotte da Samuele. Presente anche un mini-blog gestito direttamente da Samuele, in cui si diverte ad appuntare le sue bevute. Insomma un appassionato a tutto tondo!

La Old Farmhouse è una saison prodotta con malti pale, pilsner e segale e una batteria di luppoli composta da Magnum, Cascade e Mittelfruh. La saison viene fatta fermentare in botti ex-vino rosso con lievito French Saison. Dopo di che una parte viene trasferita per tre mesi in altre botti che hanno contenuto vino rosso, e viene inoculato il  lievito Belgian Sour Mix.
Il colore è arancio leggermente velato, la schiuma è fine, bianca e di ottima persistenza. Il bouquet olfattivo offre un fresco spettro che viaggia dalle note rustiche e speziate a quelle vinose e del legno. L'avvio di bevuta propone una buona base dolce, di mollica di pane e miele. Il corpo è snello, la carbonatazione è soft. Il sorso prosegue con un buon apporto fruttato (albicocca e pesca gialla) su cui emergono nette note vinose, spunti aspri e suggestioni di legno. Chiude piacevolmente secca.

Un ottimo inizio con queste tre bevute non c'è che dire...in attesa della stagione autunnale ed invernale dove inevitabilmente si metterà ancora più carne al fuoco.
Cheers!

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