Tasting night con le birre polacche di Artezan, Pracownia Piwa e Widawa.

Ultimo appuntamento prima della pausa estiva con i nostri consueti tasting. Stavolta abbiamo dedicato l'intera serata alla fervente scena polacca.

Forse abbiamo osato questa volta, stappare cinque birre di notevole potenza alcolica con le temperature torride che si stanno registrando in questi giorni, ci sembrava un'idea proibitiva...ma ce l'abbiamo fatta!

Seguo sempre con grande attenzione la scena polacca, che da qualche anno a questa parte ha prodotto diversi birrifici eccellenti oltre che manifestazioni di tutto rispetto. Da ciò che leggo in giro e da quello che saltuariamente mi capita di bere, mi sono fatto l'idea di una scena molto interessante, con uno zoccolo duro di appassionati veri a forti tinte geek devo ammettere, ma che rendono il tutto stimolante per gli addetti ai lavori, dai birrai ai publican. E la cosa mi è stata confermata anche da alcuni ragazzi polacchi con cui ho piacevolmente passato un pomeriggio di qualche settimana fa. Grazie a loro poi ho iniziato a leggere con molto piacere il blog di Tomasz Koypra.


Veniamo alle birre. Alcune di queste le conoscevo già, avendole bevute diverse volte, tuttavia fare un

parallelo dedicando un'intera degustazione è stato divertente ed istruttivo.
Siamo partiti dalla Preparat, barley wine affumicato di Artezan. Colore mogano con riflessi rubino, la schiuma è cremosa, colore nocciola, e di media persistenza. Al naso emerge la potenza alcolica di questo vino d'orzo di ben 9 gradi, unita ad una forte connotazione affumicata. Legno bruciato e punte quasi di cenere in prima battuta, magistralmente bilanciate da un possente apporto di malto. C'è tanto caramello e un bel ventaglio di frutta matura, dalla prugna disidratata al dattero, all'uvetta. In bocca è poco carbonata, il corpo è pieno, la texture morbida. La bevuta segue il percorso olfattivo alternando la solida base affumicata alle dolcezze del malto e della frutta. Senza mai risultare stucchevole, chiude leggermente amara, con l'alcol che esce allo scoperto asciugando il palato. Notevolissima interpretazione. Non facile da bere in solitaria, sopratutto visto il formato da mezzo litro.

La serata prosegue e prende una piega tenebrosa...viriamo sulle imperial stout e loro declinazioni.
Partiamo dalla Mr. Hard's Rocks Peated di Pracownia Piwa, versione con malto torbato della Mr. Hard's Rocks.
E' una birra che avevo già bevuto sia alla spina che in bottiglia, preferendone la seconda opzione; ma ritrovarla è sempre un piacere. Nerissima nel bicchiere, schiuma nocciola non molto persistente. Al naso è un tripudio di torba, sembra davvero di annusare un whisky. L'intensità olfattiva è notevole. Si aggiunge una nota di carne affumicata e una meno piacevole di olive nere. Poi caffè, orzo torrefatto e cacao amaro. Poche bollicine. corpo pieno; si sorseggia con grande piacere. L'avvio è dolce, di lieve caramello, poi la struttura torrefatta fa mostra di sè. Su di essa si innestano note torbate ed affumicate. La chiusura è lungamente amara da caffè. La ricordavo molto buona e la ritrovo in grande forma. Da bevitore di whisky torbati, ho apprezzato molto. Se al contrario non  siete amanti di questi sapori, state lontani da questa birra.

La Mr. Hard’s Rocks, come detto è la base; e non ci siamo fatti mancare nemmeno lei in questa folle serata di agosto. Di colore bruno intenso, la schiuma che forma è nocciola ma abbastanza scomposta, a bolle grosse e di veloce dissolvenza. Il naso offre tantissimo caffè e malto tostato, con lievi punte di cacao amaro in polvere. La bevuta non aggiunge altro, non semplice da bere e a tratti monotona. Decisamente non al livello della controparte peated. Bottiglia portata oltre la scadenza, forse da ritrovare in condizioni ottimali per apprezzare l'eventuale maggiore complessità.

Cambiano birrificio e andiamo da Browar Widawa, che dovrebbe essere stando alle informazioni di Ratebeer, un brewpub. Stappiamo la Porter Bałtycki Wędzony 24° nella sua versione passata in botti ex brandy. Nerissima nel bicchiere, forma una sottile ed evanescente schiuma cappuccino. Al naso offre con buona intensità l'anima torrefatta e quella del passaggio in botte. Avvio dolce, di caramello e prugna matura, poi caffè in grani e tanto legno. La trovo un pò debole di corpo, con una carbonatazione minima e una statura alcolica in bella mostra che ne rallenta a tratti la bevuta. Vista la provenienza della botte per l'invecchiamento, abbiamo abbinato alla bevuta un sigaro, un semplice Habana Montecristo n.4; e devo dire che si è rivelato particolarmente azzeccato.

La chiusura della degustazione è stata affidata alle fauci, passatemi il termine, della Samiec Alfa
2016 di Artezan. Si tratta di una mastodontica Imperial Stout di 11,5 passata in botti ex bourbon. Provate svariate volte alla spina, la ritengo una delle più grandi produzioni del craft polacco. Nera come la pece, schiuma cappuccino, cremosa ma scarsamente persistente. In prima battuta al naso emergono caffè, cioccolato e vaniglia. Quando la birra si scalda lo spettro olfattivo si amplia: legno umido, radice di liquirizia, fumo. In bocca è oleosa, dal corpo pieno e dalla carbonatazione soft. Solida base di malto, poi svetta l'apporto torrefatto con tanto caffè, cioccolato fondente, vaniglia e legno bruciacchiato. Finisce amara, con l'alcol che si mostra finalmente del tutto, riscaldando il palato e arricchendo la bevuta. Bevuta esemplare.

E' sempre un piacere passare una serata fra amici ad assaggiare nuove birre, confrontarsi e programmare già le prossime. Per ora ci prendiamo una pausa ma, visto che siamo in periodi di GoT, l'inverno sta arrivando....e con lui altre degustazioni!
Cheers!