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lunedì 28 agosto 2017

Birra artigianale in alta quota. Cosa ho bevuto durante le vacanze! Parte I.

Ferie terminate e tante cose da raccontare. Ecco con un intero articolo dedicato alle mie bevute estive..direttamente dal Trentino Alto Adige!

Mentre nella mia Puglia (ma in gran parte dell'Italia) si sono susseguiti mostri climatici dagli improbabili nomi, io mi sono fiondato in Trentino Alto Adige per una vacanza all'insegna del relax, della natura e sopratutto del refrigerio. Dalla bruciata e brulla Capitanata alla verdeggiante Val Pusteria. Viaggio abbastanza impegnativo ma ne è valsa decisamente la pena!
Ovviamente in tutto questo contesto non è affatto mancata la birra a bagnare paesaggi fiabeschi e viste mozzafiato!
Birra artigianale in alta quota. Cosa ho bevuto durante le vacanze! Forst Antonius
Dici Trentino e pensi quasi immediatamente ad una terra dai grandi vitigni; Schiava. Legrein Gewürztraminer, che personalmente adoro. Ma non è solo il vino a far parte del tessuto storico e sociale di questa splendida regione italiana. La birra e la relativa tradizione produttiva caratterizza moltissimo luoghi, costumi e consumi.

La produzione di birra in Val Pusteria ha radici storiche, che attingono senza dubbio dalla vicina area mitteleuropea dove la birra è parte integrante della vita e del tessuto sociale.
Impossibile parlare di questa terra senza citare la Forst, fondata nel 1857 da Johann Wallnöfer e Franz Tappeiner a Lagundo, piccolo paese in provincia di Bolzano confinante con Merano, uno dei centri più popolosi ed importanti della zona. L'Alto Adige si lega, dicevo, indissolubilmente a questa realtà produttiva che nel corso del tempo ha mantenuto la propria indipendenza dalla grosse multinazionali, pur restando, è bene precisare, una produzione industriale a tutti gli effetti.
La loro Premium si trova praticamente in ogni locale/bar, dai grossi centri alle malghe ad oltre 2000 metri di altezza. Come raccontatovi sulla pagina Facebook del blog, mi sono avvicinato a questa produzione con grande rispetto per quel che rappresenta e ha rappresentato per queste terre e per queste persone. Bere quindi una Forst  nei luoghi di produzione mi ha lasciato comunque buone sensazioni, gustandola con le giuste aspettative che si devono avere per una produzione a carattere industriale. Ogni tanto è bene battere sentieri "oscuri"...
Birra artigianale in alta quota. Cosa ho bevuto durante le vacanze! Forst Antonius

Ma l'Alto Adige è terra fiera di altri personaggi, che a modo loro, hanno scritto pagine importanti della storia della birra locale. Il nome che è doveroso citare in questo brevissimo excursus storico è quello di Karl Klammsteiner che nel 1995 fondò proprio a Merano il Birrificio Greiter, uno dei primi birrifici in Italia. Tuttavia l'esperienza seppur intensa e fiera fu breve, dopo poco venne infatti assorbita dalla Forse.

Birra artigianale in alta quota. Cosa ho bevuto durante le vacanze! Forst Antonius
Una realtà invece ancora pienamente attiva è quella del Birrificio Antonius, nato nel 2012 a Fiè Allo Sciliar in provincia di Bolzano, precisamente nella frazione St. AntonDaniel Anrather e Karin Obrist, gli artefici del progetto, producono quattro tipologie, tutte ispirate alla tradizione tedesca: una Hell, una Weisse, una Keller e anche una Radler. Di queste ho avuto occasione di provarne tre, lasciando volutamente da parte la Radler...
Partiamo da quella che mi ha convinto meno, la Weissbier. Strutturalmente costruita come da copione della stile; presenza di esteri che rimandano alla banana matura e ai chiodi di garofano. Pecca, a mio avviso, in complessità, profondità e una nota acidula finale. Va un po' meglio con la Hell; buona base di malto, miele e panificato; e una leggera nota erbacea sul finale. Le manca un po' di intensità, a livello olfattivo ma sopratutto durante la bevuta. Svolge comunque la sua funzione rinfrescante.
La Kellerbier invece è il prodotto che mi ha convinto di più. Anche qui l'intensità non è elevata e ci sono alcuni elementi migliorabili, ma si ravvisano piacevoli note di malto e pane, e una chiusura leggermente amara. Di certo lontana dalle migliori interpretazioni che abbiamo in Italia, ma resta comunque una bevuta interessante.

Le mie bevute non si sono di certo esaurite qui e la bontà è salita notevolmente..ma ve lo racconterò nel prossimo articolo relativo a  Chiusa e Bolzano!
Cheers!

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