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giovedì 2 marzo 2017

Ancora juicy. DIPA v11 e Session IPA Wai-iti di Cloudwater e Tasty Juice di Lervig

Approdano sul blog altri due esempi delle cosiddette New England IPA che stanno letteralmente spopolando anche in Italia fra appassionati ma anche fra i birrai italiani che iniziano a cimentarsi sempre di più con questo particolarissimo stile-non stile.

Altro giro, altra corsa e in meno di un mese ritorno a parlarvi di New England IPA.
Argomento ormai sdoganato anche fra i neofiti, che ha incuriosito persino chi di birra non ci capisce nulla ma corre dietro alla moda del momento; in tal caso le juicy/cloudy o IPA torbide che dir si voglia. Ma non è di questa fastidiosa deriva che voglio parlarvi...
Ancora juicy. DIPA v11 e Session IPA Wai-iti di Cloudwater e Tasty Juice di Lervig diario birroso blog birra artigianale

Dopo aver letto in lungo e in largo, dopo essermi confrontato con birrai ed addetti ai lavori, in questo articolo ho provato a dire la mia su questo vero e proprio fenomeno.
Siccome io sono dell'idea che per quanto si possa leggere e confrontarsi, l'esercizio più utile nonchè quello più piacevole resta quello della bevuta, appena ne ho l'occasione cerco di assaggiare le interpretazioni europee che via via stanno uscendo, selezionando ovviamente quelle da cui mi aspetto un valore aggiunto sul tema.

Dopo Brewski e Stigbergets, dobbiamo restare in Scandinavia e spostarci in Norvegia, da Mike Murphy, Lervig, pioniere delle birre luppolate in Italia e birraio che apprezzo moltissimo.
La sua Tasty Juice , in una generosa lattina da mezzo litro, sta riempiendo da qualche settimana i beershop più forniti di Italia, così ho pensato di recuperarne qualcuna per farmi una mia idea. Lo so, è un brutto lavoro, ma qualcuno deve pur farlo...XD
Scherzi a parte...la ricetta prevede malto Golden Promise, frumento e avena, lievito Vermont Ale e una batteria luppolata affidata a Mosaic, Equinox e Citra, utilizzato anche in doppio dry hopping come specificato in etichetta.
Perfettamente (mi viene un pò da ridere a scriverlo...ma tant'è) torbida, dai toni fortemente aranciati, forma un sottile strato di schiuma di scarsa persistenza. Tempo 1 minuto e nel bicchiere vi troverete un vero e proprio succo di frutta. Visivamente vi starete chiedendo voi? Non solo! Non bisogna nemmeno avvicinare troppo la pinta al naso per avvertire tutta la potenza fruttata di questa Tasty Juice. Sfilano allegramente pompelmo, mango, arancia sanguinella, ananas maturo. In bocca si presenta vellutata, con una carbonatazione limitata e una consistenza palatale davvero gradevole. Ritrovo in prima battuta il mango e il melone, poi piano piano arriva l'ondata di agrumi con una buona dose di amaro finale. Eccellente interpretazione, senza alcun dubbio, si colloca fra le migliori interpretazioni dello stile fino ad ora prodotte in Europa.


Geograficamente ci spostiamo, e andiamo nella terra d'Albione, precisamente a Manchester. Qui un paio di anni or sono ha preso vita un birrificio che ha scalato le classifiche di rating in maniera impressionante, facendosi conoscere sopratutto (manco a dirlo) per le birre dai forti toni luppolati, Cloudwater Brewing.
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Session IPA Wai-iti
Una delle birre stagionali previste e realizzate da Cloudwater è la Session IPA Wai-Iti. Come è intuibile dal nome la ricetta prevede l'utilizzo anche del luppolo neozelandese, oltre ad un mix di altri luppoli americani ma anche continentali tipo il Kazbek. Anche qui il lievito utilizzato è il Vermont Ale, e anche qui la ricetta prevede malti Cara e Golden Promise e un'aggiunta di frumento. L'aspetto è quello che ci si attende, decisamente velato (molto meno della Tasty Juice) con una bella schiuma bianca, fine e di buona persistenza. All'olfatto non brilla per intensità, avverto note leggere note di arancia rossa e un bel taglio erbaceo. In bocca si presenta con un corpo leggero come ci si attende da una birra sessionable, ma anche qui viaggia con il freno a mano tirato, terminando con un secco amaro erbaceo e terroso sul finale. Il confronto con il resto delle juicy assaggiate è davvero improponibile. Resta una session IPA interessante ma senza molti effetti speciali. A dire il vero ho fatto forse io una forzatura a volerla collocare nell'alveo di questo stile-non stile, e quindi mi sono creato aspettative simili alle precedenti bevute. Se la discrimine per considerarle New England è l'utilizzo dei due ceppi di lievito menzionati nel precedente articolo, oltre ovviamente all'utilizzo di cereali non maltati, allora questa Session Wai-iti rientra ma ne esce notevolmente ridimensionata, forse anche per via di una struttura alcolica non in grado di reggere il resto.
Ancora juicy. DIPA v11 e Session IPA Wai-iti di Cloudwater e Tasty Juice di Lervig diario birroso blog birra artigianale
DIPA v11

Va invece decisamente meglio con la DIPA v11, sempre del birrificio inglese Cloudwater. Qui il lievito cambia, ed entra in scena il  Burlington, ritorna l'avena e si aggiunge anche una percentuale di destrosio. Batteria di luppoli da aroma affidata a Vic Secret, Exp 431, Mosaic e Motueka.
Effetto hazy decisamente più marcato e riuscito della sorellina, i toni sono aranciati e la schiuma è di colore bianco sporco, cremosa e di buona persistenza. Al naso è davvero esplosiva: mango e papaya alle prime battute, ma poi la macedonia di frutta esotica diventa sempre più intensa e avvolgente. In bocca segue le stesse linee dell'olfatto, e scorre morbida e vellutata, con un bel finale amaro. A fine bevuta ti ricordi che è una birra da nove gradi e ti rendi conto di quanto sia stato nascosto in maniera assassina. Birra eccellente, intensa, elegante e piaciona. La colloca fra le migliori interpretazioni provate fino ad ora.

L'argomento New England non è di certo esaurito, e vedendo il trend che si sta sviluppando anche in Italia, son certo che ne tornerò a parlare. Se ancora non lo avete fatto, selezionate qualcuna di queste birre menzionate e fate un tentativo; le juicy o si amano o si odiano...io devo ancora capirlo bene...nel frattempo..stappo. XD

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