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giovedì 19 gennaio 2017

The Alchemist - Focal Banger

Approda sul blog una birra leggendaria, divenuta un'icona fra gli appassionati di tutto il mondo. Una birra che ha reinventato il concetto di american IPA e sopratutto ha dato il via alle attualissime e inflazionatissime New England IPA. Ladies and gentleman: la Focal Banger del birrificio The Alchemist!


Introduzione volutamente ironica e quasi solenne per una birra che davvero desideravo provare da tempo, avendo letto in lungo e in largo opinioni estasiate e avendone ascoltato le lodi da parte di chi, di mia conoscenza, l'aveva provata.
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 Si tratta di una birra leggendaria non solo per la qualità espressa ma anche, come spesso avviene in questi casi, per la scarsa disponibilità delle lattine. I mezzi a disposizione degli impavidi appassionati, anzi chiamiamoli geek, sono essenzialmente due: il trading e un viaggio nel Vermont. Per quanto onestamente mi riconosca in alcune (molte? :-P) caratteristiche della categoria dei geek della birra, senza sfociare in isterismi fatti di file chilometriche in coda per avere una release particolare, ancora non mi sono lanciato nel contorto mondo del trading. Il trading consiste, in parole poverissime, in uno scambio di birre più o meno rare fra appassionati di nazioni diverse. E' un mondo che mi appare un pò complesso e a tratti confuso, pertanto ho sempre rinunciato a tentare la sorte mettendomi in lista per la ricerca di una birra che magari desidero parecchio.


Veniamo alle cose più serie e sicuramente più interessanti. The Alchemist nasce come brewpub nel 2003 ad opera di John e Jen Kimmich. Siamo a Waterbury, in Vermont. Si specializzano quasi subito in birre estremamente luppolate che raccolgono grandissimi consensi da parte dei clienti. Nel 2011 decidono di espandersi leggermente, aprendo la Alchemist Cannery, di fatto un birrificio dotato anche di una linea di inlattinamento con l'idea di mettere in latta una delle birre flagship del birrificio, la Heady Topper. Dopo qualche giorno dall'apertura di questa nuovo sito produttivo, l'uragano Irene demolisce il brewpub allagando le cantine dove erano localizzati gli impianti di produzione della birra. Dopo un iniziale volontà di ricostruire il brewpub, i due ragazzi decidono di spostare tutta l'attrezzatura nella nuova Cannery lasciando in vita il solo pub devastato dall'uragano. Il birrificio non è aperto al pubblico e la vendita della Heady Topper è limitata nel solo raggio di 25 miglia da Waterbury. Nel luglio 2016 viene inaugurata una seconda brewery, stavolta a Stowe, una cittadina a circa 10 miglia da Waterbury. E' qui che ora viene prodotta l'altra punta di diamante del birrificio: la Focal Banger, messa in lattina per la prima volta nel febbraio del 2013. Il meccanismo di vendita è sempre lo stesso della Heady Topper, vendita in loco e limite di poche lattine per ogni cliente. Capite benissimo quindi l'hype che viene generato attorno a queste produzioni.
A fine dicembre qualche cassa di Focal Banger appena prodotta è arrivata in Europa e dopo qualche settimana ho recuperato qualche lattina anche io, assicurandomi della freschezza ovviamente. Quando si tratta di birre estremamente luppolate, che vengono dall'altra parte dell'oceano, diffido sempre nell'acquisto salvo i casi in cui ho quasi la certezza dell'effettiva data di produzione. In tal caso non è presente sul fondo della lattina nessuna informazione a riguardo ma il canale da me usato e di cui chiaramente mi fido, mi ha permesso di capire che si tratta di una birra che ha poco meno di un mese di vita essendo stata messa in lattina intorno al 15 dicembre scorso. Occasione quindi più unica che rara.

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Dopo tutte queste chiacchiere andiamo a gustare questa Focal Banger finalmente! Non esagero se dico che appena ho buttato giù la linguetta di apertura della lattina, è arrivato al naso un aroma esplosivo e luppolato. E per una birra che viene dall'altra parte dell'oceano è davvero una cosa molto rara! Dal birrificio consigliano il consumo direttamente dalla lattina, specificando inoltre che qualora si decida di versarla nel bicchiere "you may find that some of the hops resins have settled to the bottom-leave them in the can when pouring". Ed è quello che mi sono trovato io nel bicchiere. La politica del blog è chiara, parlo delle birre che mi impressionano con tutti i pro e i contro. Non sono poi il tipo che elogia in toto un prodotto ambito e costoso solo per evitare di esporsi a critiche o giudizi. Quindi, per quanto può sembrare che io sia sfacciato e quasi "irrispettoso" al cospetto di questa eccezionale e mitica creazione. in tutta onestà devo dire che ritrovarsi nel bicchiere decine di particelle in sospensione non è certo il massimo dell'eleganza.

diario birroso blog birra artigianaleFaccio calmare un pò le "acque", i residui si posano sul fondo e riprendo in mano la pinta per ammirare il suo bel colore chiaro con solo una lieve velatura, decisamente lontana dalle NE IPA molto in voga ultimamente (Tree House e Trillium ad esempio ma anche gli svedesi Stigbergets), dove il carattere della torbidità è stato forse portato all'estremo. La schiuma è a grana fine, cremosa e di ottima persistenza. Gli aromi che mi erano balzati al naso al momento dell'apertura sono devastanti! C'è tanto pompelmo, tanta resina, poi ancora melone, pesca e mango. Finalmente porto la pinta alle labbra e in bocca la Focal Banger si presenta con un ingresso veloce di pane e poi subito una vagonata di frutta esotica, pino e resina. La potenza avvertita al naso è riproposta in toto in bocca, lungamente amara ma perfettamente bilanciata. Non è di quelle birre che ti annichiliscono il palato a colpi di amaro! Ed è questo che mi impressiona e mi colpisce. Eleganza, pulizia ed equilibrio fra tutti gli elementi in gioco. C'è l'apporto del malto, dello straordinario lievito e chiaramente quello del luppolo che pur svolgendo il ruolo di protagonista incontrastato, non sfocia mai in sensazioni estreme e a tratti "cafone" che spesso si ritrovano in moltissime, seppur ottime, IPA di ispirazione americana.

In situazioni come questa passo volentieri sopra all'aspetto tutt'altro che impeccabile. Ne ho altre in frigo, proverò a seguire il consiglio del birrificio e berle dalla lattina, notando eventuali (e dichiarate) differenze.
Resta una vera e propria perla brassicola, da cercare e trovare senza alcun dubbio.
La fama e l'aurea leggendaria che si porta dietro sono del tutto legittime.
Cheers!


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