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martedì 27 settembre 2016

Ancora tasting night. Fra Nomad, Port Brewing e Westbrook

Eccomi a raccontarvi l'ennesimo tasting. Stavolta abbiamo toccato diversi continenti: dall'Australia con il birrificio Nomad all'America con Port Brewing e Westbrook.

Qualche sera fa abbiamo deciso di rintanarci nel nostro beershop di fiducia, per un folle turno infrasettimanale di tasting! Come se non bastassero i weekend a mettere a dura prova i nostri fegati!
La formula è pura e semplice, beer sharing puro, ognuno condivide con il resto del gruppo qualche bottiglia.
diario birroso blog birra artigianale

Una volta arrivati al locale ognuno di noi mostra il proprio arsenale e si decide il percorso da seguire per la degustazione. Stavolta avevamo tre produzioni del birrificio australiano Nomad e due poderose birre americane.



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Decidiamo di partire dal trittico proveniente dalla terra dei canguri. Come sapete orami tutti (credo), Nomad è da qualche anno un nuovo progetto avviato da Leonardo Di Vincenzo (Birra del Borgo) e Brooks Caretta (ex Birreria Eataly di New York) con il partner australiano di distribuzione del birrificio italiano (almeno prima di Ab-InBev).
Avevo avuto un primo incontro con Nomad in estate e devo dire che mi aveva convinto a metà. Quale occasione migliore allora per assaggiare altri prodotti e farmi un'idea più precisa?
Partiamo dalla Sideways Pale Ale, session da 4° che, apprendo nel momento in cui scrivo, pare non sia più in produzione, sostituita (presumo io) dalla Sideways Hoppy Ale. Bel dorato chiaro, con una schiuma fine e bianca, di ottima persistenza. Il naso non brilla per eleganza a mio avviso ma offre note fresche di frutta esotica. In bocca si presenta con poco altro, se non una carbonazione esuberante che a lungo andare disturba la bevuta, a mio gusto. Interessante invece è la Long Trip Saison, atipica saison prodotta con semi di caffè provenienti dalla Background Coffee, pepe della Tasmania e semi tostati di acacia. All'olfatto accanto alle note più rustiche emerge anche una chiara nota di polvere di caffè. In bocca le manca forse quel guizzo di amaro in più che mi aspetto da una saison. Anche qui la carbonazione un pò più vivace del previsto non agevola la bevuta. Chiude il trittico la Jet Lag IPA che non aggiunge molto alle sue sorelle...

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Proviamo a salire di gradazione e cambiare totalmente stile oltre che continente. E' la volta della Old Viscosity del birrificio americano Port Brewing, progetto parallelo a Lost Abbey. Si tratta di una poderosa American Strong Ale nata dal blend composto dall'80% di birra fermentata in tini di acciaio e la restante percentuale della stessa birra ma passata in botti ex bourbon. Sono sei le tipologie di malto (Two Row, Wheat, Domestic Crystral, English Crystal, Carafa III, Chocolate) che regalano alla Old Viscosity una livrea nera, impenetrabile. Aspetto imponente ed elegante, con una generosa schiuma di colore caffellatte ad ornare la parte superiore del bicchiere. Naso complesso e magnificamente raffinato. Si susseguono note di cioccolato, caffè e vaniglia. Ancora frutta sotto spirito, caramello e prugne disidratate, legno. Con una tale opulenza al naso, ti aspetti faville in bocca e una birra non semplice da bere visto anche il titolo alcolemico elevato (10,5°). Nomen omen al palato, dove la viscosità annunciata si sente ma non viene esasperata. I tasti dell'eleganza e della morbidezza sono quelli su cui decide di muoversi la Old Viscosity. Si rivivono anche in bocca le sensazioni che sono emerse all'olfatto; fra golose note di cioccolato, caffè, bourbon e vaniglia. Morbida e con poche bollicine, fa mostra della sua statura alcolica solo a fine corsa. Birra eccezionale! Grazie a chi ha deciso di condividerla con me! Ne esiste anche una versione passata per 12 mesi in botti ex bourbon, la Older Viscosity, che ho in cantina e che prima o poi deciderò di stappare...
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Vista la piega presa dalla serata decidiamo di chiudere con una imperial stout di primissimo livello. Stavolta la bottiglia proviene dalla mia cantina. Si tratta delle Mexican Cake del birrificio Westbrook. E' una imperial stout prodotta per festeggiare il primo anno di attività del birrificio, ma poi replicata annualmente. Viene prodotta con cacao, bastoncini di cannella, baccelli di vaniglia e peperonicini habanero freschi! Qui potete divertirvi a trovare tutte le molteplici versioni di questa torta messicana di 10,5 gradi alcolici! Nera con riflessi bruni, mostra una schiuma cremosa e persistente di colore cappuccino. Orzo tostato, vaniglia, cannella e un netta nota affumicata emergono subito una volta portato il bicchiere al naso. Sullo sfondo il caffè e il cioccolato. In bocca presenta una solida base di caffè e cioccolato fondente e cacao in polvere, su cui si innestano sentori speziati, di vaniglia e cannella. Finisce amara con un un tocco etilico che fa emergere un leggero sentore piccante. Imperial Stout di primissimo livello! Anche qui, giù il cappello e grandi applausi.

Una serata niente male insomma, fra grandi birre, chiacchiere e scambio di opinioni. E' sopratutto questo il mondo della birra artigianale. Altre serate simili non mancheranno, sopratutto ora che le temperature iniziano a scendere giorno dopo giorno.
Cheers!

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