Diritto d'autore..questo sconosciuto
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no copia/incolla

giovedì 31 marzo 2016

Smartphone e birra artigianale. Ecco qualche utile applicazione.

Una breve carrellata sulle migliori (a mio avviso) applicazioni che ogni appassionato di birra artigianale deve avere sul proprio smartphone!

Da qualche anno a questo parte, ognuno di noi possiede uno smartphone, strumento divenuto indispensabile per rimanere aggiornati con il resto del mondo.
Non sono un fanatico del cellulare all'ultimo grido, ma sarei ipocrita se dicessi che sono fermo all'età della pietra in fatto di tecnologia. Lo smartphone per me è stata la vera rivoluzione, e il mio utilizzo si riflette anche per la mia grande passione: la birra artigianale.
Da diversi anni ho scovato e testato alcune applicazioni che reputo utili per chi, come me, passa la maggiorparte del proprio tempo fuori casa. Sono sei semplici applicazioni che mi permettono di avere le informazioni giuste al momento giusto. Sono da poco migrato su iOS ma ho ritrovato la maggioranza delle app che avevo su Android; in altri casi ho ovviato con piccoli accorgimenti che vi spiegherò.
diario birroso blog birra
cartella BIRRA sul mio smartphone

mercoledì 30 marzo 2016

St. Peter's Brewery - Cream Stout (per la rubrica StagioniAMO)

Per il dolce di StagioniAMO stappiamo la deliziosa Cream Stout di St.Peter's!

Lo StagioniAMO marzolino è volato e siamo giunti in batter d'occhio al dolce!
La primavera è entrata da qualche settimana ormai anche se le giornate primaverili hanno iniziato a fare capolino soltanto da un paio di giorni, almeno qui in Puglia!

Teresa di Crumpets&Co. ci propone clafoutis di finocchi caramellati al miele. Ecco qui la ricetta e i passaggi per realizzarla.

diario birroso
BIRRIFICIO: St. Peter's Brewery
BIRRA: Cream Stout
STILE: Stout
GRADO ALCOLICO: 6.5% alc.
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8°-10°
RANGE PREZZO: 4.00 €- 5.50 €





venerdì 25 marzo 2016

Brother Thelonious e Old Rasputin di North Coast Brewing

La Brother Thelonious e la Old Rasputin sono due birre simbolo del birrificio californiano North Coast!


Quando ho deciso di migrare da wordpress a blogspot la prima cosa che ho voluto fortemente è stata un header che rappresentasse al meglio il mio modo di vivere la birra artigianale.
Non so se l'ho mai raccontato ma oltre a bere e scrivere di birra, la mia follia si spinge ben oltre. Colleziono tappi e per un breve periodo ho collezionato anche le etichette (ne avrò circa 500), tutt'ora gelosamente custodite in raccoglitori. Buona parte di questa collezione è finita in un bel quadro realizzato da quella santa donna che mi sta accanto.
Ho voluto così che in alto al mio blog ci fosse una sorta di collage di etichette, che richiamasse quello realizzato come quadro.
Devo dire che scaramanticamente ho inserito anche birre che non ho ancora avuto il piacere di incontrare a causa della scarsissima disponibilità.
In alto a sinistra potete ammirare una delle etichette che mi ha sempre affascinato, quella della Old Rasputin del birrificio americano North Coast. Questo è un caso in cui ho inserito l'etichetta di una birra non ancora provata ma che bramavo di incrociare presto.

Ed eccomi qui a parlarne!
Siamo a Fort Bragg, nel Nord della California, qui nel 1988 uno dei pionieri della craft beer revolution americana, Mark Ruedrich decide di lasciare garage e pentoloni da homebrewer, e di mettersi a fare birra seriamente. La storia del successo del birrificio è storia nota. Alcune delle birre prodotte sono veri e propri simboli di una rinascita brassicola e dei punti di riferimento per coloro che iniziano a fare birra oggi. Cito a titolo di esempio la Old No.38 Stout, una delle prime birre prodotte da Mark e che il grande e compianto Micheal Jackson definì "probabilmente la miglior stout americana".

mercoledì 23 marzo 2016

Brouwerij Bosteels - Tripel Karmeliet (per la rubrica StagioniAMO)

Dopo le birre in abbinamento all'antipasto e al primo piatto, il menu di StagioniAMO prosegue!
Stavolta siamo ospiti della cucina di Federica di Caffè Babilonia che ci ha preparato un secondo piatto molto sfizioso e veloce da preparare: gratin di finocchio con guanciale!
Qui trovate consigli e ricetta su come realizzarlo, nel frattempo preparo l'occorrente per la birra in abbinamento!

BIRRIFICIO: Brouwerij Bosteels
BIRRA: Tripel Karmeliet
STILE: Tripel
GRADO ALCOLICO: 8.4% alc.
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 8°-10°
RANGE PREZZO: 1.90 €- 2.90 €






martedì 22 marzo 2016

Three Floyds/Mikkeller - Risgoop

Non capita tutti i giorni di ritrovarsi a stappare una birra di Three Floyds Brewing!
Nonostante sia una collaborazione con il vagabondo brassicolo Mikkeller, si tratta comunque di una birra abbastanza difficile da trovare anche perchè non più in produzione.
Facciamo un passo indietro e spieghiamo un pò la storia di un mito chiamato Three Floyds.
E' la solita solfa trita e ritrita. stanchi delle lager industriali alcuni individui decidono di farsi la birra da soli, quella che più si adatta ai propri gusti.
Tutto parte nel 1996 quando Nick, Simon e Mike Floyd (rispettivamente figli e padre) decidono di avviare la loro produzione di birre non convenzionali (per usare la traduzione della loro stessa definizione delle proprie birre). Siamo in Indiana (Hammond), e dopo i primi successi i tre Floyds sono costretti a sposarsi in un'altra cittadina dell'Indiana, Munster per aumentare la produzione.
Le loro creazioni sono da subito apprezzate dagli abitanti della zona e ciò spinse il birrificio a realizzare anche un brewpub per dissetare i  numerosi avventori.
Da dove nasce il mito Three Floyds allora? Al di là della qualità indiscussa delle birre, vi è il solito sito di rating Ratebeer che per diversi anni consecutivi ha decretato il birrificio americano come top mondiale e molte delle sue birre come le migliori al mondo nei rispettivi stili.
A questa situazione aggiungeteci che la produzione è abbastanza contenuta e che le birre targate FFF spesso sono introvabili persino al di fuori dello stato dell'Indiana.
Se volete approfondire l'argomento vi consiglio di dare un'occhiata a questo vecchio articolo.
Su questo alone di mistero i tre Floyds ci hanno ricamato alla grande e hanno sfruttato al meglio la sete di geek e nerd di tutto il globo per proporre addirittura un evento annuale il Dark Lord Day, che altro non è che la celebrazione di una loro birra (l'imperial stout Dark Lord appunto) che ogni anno viene presentata in una diversa versione.

lunedì 21 marzo 2016

Birre quaresimali: Aecht Schlenkerla Fastenbier

Quaresima tempo di digiuni e riti religiosi in voga da tempi antichissimi.
La vita nei monasteri è da sempre stata avvolta da una nube di suggestione e misticismo sopratutto durante il periodo che precede la Pasqua.
Già all'epoca romana i fedeli erano soliti digiunare nei due giorni che precedevano la Pasqua del Signore, solo successivamente la Chiesa impose l'estensione del periodo di digiuno ed astinenza a 40 giorni.
diario birroso blog birra
La vita nei monasteri chiaramente fu quella che maggiormente venne influenzata dia dettami del Vaticano. Per la prima volta intorno al 1600 per far fronte al digiuno imposto durante il periodo quaresimale i monaci appartenente all'ordine di San Francesco da Paola, in Germania, producevano una birra più forte ed alcolica adatta alla sostituzione dei pasti.
Questa sorta di pane liquido era in linea con il principio secondo il quale assumere queste birre non infrangeva il digiuno quaresimale: liquida non frangunt ieiunium.
Nacquero così le doppelbock, di cui vi ho diffusamente parlato in questa occasione presentandovi uno degli esempi più famosi nonchè più autentici di tale stile: la Celebrator di Aying.
Io che non sono di certo un santo, ho accolto e fatto mia solo l'ultima parte delle abitudini dei monaci e quindi mi sono buttato a capofitto sulle birre quaresimali.
La scelta è ricaduta sulla versione prodotta dalla Breuerei Heller, universalmente conosciuta come Schlenkerla.

venerdì 18 marzo 2016

Parliamo di quadrupel. L'eterno duello fra Westvleteren XII e St.Bernardus Abt 12

A distanza di diversi mesi riprovo a ripetere il divertente esperimento di degustare parallelamente due birre del medesimo stile per confrontarne caratteristiche e peculiarità.
Dopo le somme tirate nel confronto fra le tre saison, rimango sempre in Belgio e stappo due esempi storici di quadrupel, che altro non sono che belgian dark strong ale.
Il confronto stavolta si arricchisce di ulteriori elementi che vanno a pescare un po' nella storia dei birrifici un po' nella leggenda.
Nelle campagne di Poperinge alcuni monaci del monastero di Mont des Cats decisero di fondare un nuovo monastero trappista seguendo le orme dell'eremita Ja-Baptiste Victoor. Era l'estate del 1831. Passarono otto anni prima che all'interno dell'Abbazia di Nostra Signora di St. Sixtus iniziò la produzione della birra grazie alla licenza concessa da re Leopoldo. Nonostante la crescente domanda, i monaci di St. Sixtus non vollero mai aumentare la produzione di birra e di conseguenza la sua vendita al cancello.
Nel 1946, pur continuando a produrre birre per il consumo interno dei fratelli trappisti, il birrificio Westvleteren concesse la licenza di produrre le sue quattro birre (chiamate semplicemente 4,6,8 e 12) al vicino birrificio St. Bernardus. Le ricette e i lieviti utilizzati sono stati quindi tramandati direttamente dai frati di St. Sixtus. La licenza è definitivamente scaduta nel 1992 e i trappisti di Westvleteren hanno ricominciato a produrre birra all'interno dell'Abbazia.
Dal canto suo, a Watou, St. Bernardus ha continuato a produrre proprie birre chiaramente commercializzandole con nomi diversi. Questa è la storia. Qui poi si mescola alla leggenda. Si ritiene infatti che i lieviti utilizzati per la produzione della Abt 12 di St.Bernardus siano gli stessi usati per la produzione della Westvleteren XII. Notizia da sempre smentita dalle parti si St. Sixtus, precisando che il lievito per la loro quadrupel proviene da Westmalle. Se inoltre confrontate le attuali etichette di St. Bernardus scoprite la netta somiglianza con quelle prodotte sotto licenza st. Sixtus.

martedì 15 marzo 2016

Chimay Bleue (per la rubrica StagioniAMO)

Dopo aver gustato l'antipasto di Marzia, il primo piatto di questo marzo dedicato al finocchio è gentilmente offerto da Velia del blog ilmiciosazio.
La sua proposta è molto gustosa e strizza l'occhio, come spesso accade per i piatti di StagioniAMO, a quei piatti salutari che piano piano stanno iniziando ad avere la giusta importanza nelle nostre diete e sulle nostre tavole.
Velia ci racconta che è una grande appassionata di vini, occorre quindi una grande birra per darle il benvenuto nel magico mondo fermentato.
Scoprite qui la ricetta dei suoi spaghetti integrali con crema di ricotta, finocchi e porri; io preparo la birra e il resto!

BIRRIFICIO: Chimay
BIRRA: Capsule Bleu - Grande Reserve
STILE: Belgian Strong Ale
GRADO ALCOLICO: 9% alc.
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 10°-12°
RANGE PREZZO: 1.50 €- 2.50 €




lunedì 14 marzo 2016

Cosa ho bevuto durante la Settimana della Birra Artigianale 2016

La Settimana della birra artigianale ormai è diventata un'istituzione per tutti gli appassionati d'Italia.
Eventi e promozioni sparsi in tutta la Penisola, chiaramente Foggia e provincia è rimasta inerme anche di fronte a questa festa!
Secondo voi io però sono il tipo che si lascia demoralizzare dal piattume che lo circonda?
Assolutamente no! Bravi!
Ho passato gran parte della settimana nel locale che frequento più spesso.
Abbiamo bevuto molto, abbiamo provato molte nuove realtà (ancora poco convincenti a dire il vero) ma ci siamo divertiti come sempre.

venerdì 11 marzo 2016

Brasserie Artisanale de Rulles - La Rulles Estivale (per la rubrica StagioniAMO)

Dal rinnovato sito di Marzia di Coffee&Mattarello prende avvio il marzo di StagioniAMO, la rubrica che ogni mese sceglie un ingrediente e ci realizza un menu intero!
Il prescelto per questi menu marzolini è il finocchio, ortaggio delizioso e ricco di proprietà benefiche, che personalmente adoro sia crudo che cotto (specialmente gratinato al forno).

Nemico dichiarato del vino, tanto da essere usato dai cantinieri poco onesti prima dell'assaggio del proprio vino ai clienti. Il gusto dolce e particolare del finocchio infatti, rendeva gradevole anche il sapore del vino di qualità più scadente. Da qui l'espressione "lasciarsi infinocchiare"!
Con la birra le cose sono decisamente diverse, bevanda più versatile che non teme matrimoni di nessuna sorta! Vediamo allora quale abbinamento ho pensato per questo antipasto freschissimo proposto da Marzia: insalata con sgombro, mandorle, arancia e chiaramente finocchio!
Scoprite la ricetta qui, nel frattempo preparo birra e bicchiere.


BIRRIFICIO: Brasserie Artisanale de Rulles
BIRRA: La Rulles Estivale
STILE: Saison
GRADO ALCOLICO: 5.2% alc.
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 6°-8°
RANGE PREZZO: 6.50 €-8.00 €




lunedì 7 marzo 2016

Hammer

Marco Valeriani non devo certo presentarvelo io.
Uno dei più talentuosi birrai che possiamo vantare di avere, dopo aver donato a schiere di appassionati meraviglie brassicole sotto le etichette di Menaresta (io sono un folle fan della 22 La Verguenza), nel 2015 ha deciso di entrare a far parte di un ambizioso progetto: Hammer.
A Villa D'Adda, in provincia di Bergamo, la famiglia Brigati, imprenditori nel settore delle molle ma grandissimi appassionati di birra artigianale, hanno affidato a Marco il timone di un nuovo birrificio, che ha visto la luce lo scorso anno.
Se volete approfondire la storia del marchio e cosa si cela dietro questo progetto non solo dal punto di vista squisitamente brassicolo, vi lascio a questo straordinario contributo di Anna Managò.

giovedì 3 marzo 2016

Degustazioni random #1

Era l'aprile dello scorso anno quando vi parlai di una delle degustazioni che periodicamente organizziamo con amici.
La formula anche stavolta è la stessa, ognuno di noi condivide con gli altri qualche bottiglia che ha in cantina. Per me è stata l'occasione per provare delle birre appena arrivate in Capitanata!
Base di ritrovo, Amarillo 34, il piccolo paradiso birroso sito in Via Dante 42 a Foggia.

Dei recenti campioni dell'ultimo GBBF, i gallesi di Tiny Rebel, avevo assaggiato qualcosa tempo fa che non mi aveva lasciato propriamente convinto. Partiamo il tasting con la loro Fubar, un profumatissima pale ale di 4,4° che regala un elegante floreale all'olfatto con punte di succosa frutta a polpa gialla. In bocca è facilissima da bere e rispolvera quanto avvertito nella fase olfattiva. Pulita e ben fatta.

martedì 1 marzo 2016

Assaggi di Cromarty Brewing Co.

Siamo nella meravigliosa Scozia, precisamente nell'estremità nord-orientale della penisola Black Isle.
Qui sorge un villaggio di circa 700 anime che può vantare di avere un birrificio omonimo: Cromarty.
A fine 2011 infatti, Craig Middleton, dopo aver fatto esperienze presso diversi birrifici fra cui la Odell Brewing in Colorado, decide di tornare in patria per aprire un proprio birrificio.
Con l'aiuto dei genitori inizia a mettere in piedi il suo progetto nella primavera del 2011 con l'intento di creare birre semplici ma di carattere, con un occhio di riguardo verso la scena americana che tanto gli aveva donato in termini di esperienza brassicola.


La contea di Cromartyshire sin dalla metà del 1700 era famosa in tutta la Scozia per la produzione dell'orzo che era spesso destinato alla fabbricazione della birra, sia a livello nazionale sia come esportazioni verso la Gran Bretagna. L'attuale edificio in cui sorge la Cromarty Brewing Co. fu fondato nel 1790 da George ed Alexander Ross. La produzione della birra andò avanti per diverse decadi fino a quando difficoltà finanziarie costrinsero i proprietari alla definitiva chiusura nel 1850.