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martedì 19 gennaio 2016

Birra Perugia - ILA

Durante il mio breve soggiorno a Perugia di cui scrissi qualcosa al mio ritorno sono andato alla ricerca di qualche bottiglia da portare a casa.
Dopo aver provato in loco l'american pale ale Calibro 7 e la Chocolate Porter, le mie scelte si sono indirizzate verso la scotch ale della casa. Molto soddisfatto dell'acquisto quindi, in quanto era una birra che da tempo volevo provare ma non l'avevo mai incrociata, nè dal vivo nè nei beershop online.

Nell'elegante logo del birrificio vi è ben centrata una data appena sotto il nome: 1875. E' in quell'anno che parte l'avventura della Fabbrica della Birra Perugia ad opera di Ferdinando Sanvico.
In quegli anni i birrifici in Italia potevano contarsi sulle dita di una mano e Birra Perugia potè estendere la sua distribuzione in buona parte dell'Italia centrale. L'aumento della richiesta della birra permise al birrificio di ampliarsi e sposarsi di sede. A cavallo fra i due conflitti mondiali, precisamente nel 1927, l'attività della Fabbrica di Birra Perugia si arresta.
Dopo circa 80 anni vede una nuova luce grazie al lavoro di un gruppo di amici che decide di risollevare questo storico marchio della città dei grifoni.


Vado quindi a parlarvi della ILA, scotch ale che fa parte della linea denominata creativa dal birrificio. Nonostante lo stile non preveda necessariamente passaggi in botte, la ILA riposa per qualche mese in barrique provenienti da Samaroli, selezionatore di distillati di grande pregio operante nel settore dal 1968. La botte utilizzata nella fattispecie è quello che ha ospitato il single cask Caoil Ila 1980, come
certificato sul retro della bottiglia.
A me onestamente piacciono molto le etichette di Birra Perugia, minimali con tocco retrò ma curate nei dettagli. La batteria di malti utilizzati per la ILA, il cui nome è chiaramente un omaggio al whisky ospitato nella botte precedentemente, sono Maris Otter, Caramel e Crystal mentre il duo luppolato è composto da Challenger e East Kent Golding.

Il colore è cuoio scuro con qualche riflesso ambra, mentre la schiuma sottile e a trama fine riprende i colori del caffellatte. Il naso è ricco e regala note di caramello, noci e qualche accenno di uvetta passa. Sullo sfondo arriva un piacevolissimo accenno lievemente affumicato. In bocca l'ingresso è dolce, con note di biscotto e caramello, morbidissima al palato. L'apporto della barricatura si avverte maggiormente che al naso, ed eleganti note torbate arricchiscono il percorso gustativo che intanto si era spostato su toni di legno bagnato e mandorla amara. Una birra decisamente buona, molto particolare ma davvero semplice da bere ed apprezzare. Il calore degli 8 gradi alcolici dona una calda carezza al palato solo sul finale di bevuta.

A Perugia pare che le cose le facciano davvero molto bene! I miei tre incontri sono stati tutti molto soddisfacenti! Appena ne avrò occasione, cercherò di portarmi a casa il barley wine che ogni anno il birrificio produce andando ad utilizzare barrique ex vino rosso.
E voi avete provato qualcosa della Fabbrica della Birra Perugia?
Cheers!

GIUDIZIO PERSONALE


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