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venerdì 6 novembre 2015

Rodenbach Grand Cru (per la rubrica StagioniAMO)

Archiviato il mese di ottobre con il suo splendido menu a base di castagne, diamo il benvenuto a novembre!!
Le amiche foodblogger di StagioniAMO hanno individuato ancora una volta un ingrediente molto particolare e gustoso: il melograno!!
Teresa di Crumpets&Co. apre il menu con la sua insalata con valeriana, feta, avocado, noci e ovviamente melograno! Un antipasto troppo interessante per non essere riproposto nelle vostre cucine! Scoprite come realizzarlo a questo indirizzo!
Ecco cosa potete bere in accompagnamento.

BIRRIFICIO: Brouwerij Rodenbach
BIRRA: Rodenbach Grand Cru
STILE: Flemish Red Ale
GRADO ALCOLICO: 6 % alc.
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 6° - 8°
RANGE PREZZO: 2.80 € - 4.00 €



Cenni storici
La storia del birrificio Rodenbach parte attorno al 1820, quando un membro della famiglia omonima entrò in società con un birrificio sito nelle Fiandre Occidentali, precisamente a Roeselare. Attualmente il birrificio fa parte della Brewery Palm, gruppo filo-industriale, che ha fatto perdere un po' di appeal a Rodenbach, almeno da parte dei puristi.
Tuttavia birre come la Grand Cru, la Vintage o ancora la Caratctère Rouge rappresentano tutt'oggi pietre miliari nella storia brassicola mondiale, sopratutto in tema di flemish red ale. Alexander Rodenbach, appartenente alla famiglia che ha rilevato il birrificio negli anni Venti dell'800, fu un patriota belga che guidò, nonostante la sua cecità, l'esercito verso l'indipendenza dagli spagnoli. Enormi botti di rovere che adornano gli impianti da Rodenbach, sito che vale la pena visitare quando ci si reca nelle Fiandre. La figura che da oltre trent'anni dirige sapientemente il processo produttivo che porta alle perle brassicole di cui vi parlavo poc'anzi  è quella di Rudi Ghequire. La Rodenbach Grand Cru è il risultato di un blend composto da 1/3 di birra giovane e 2/3 di birra invecchiata per due anni in botti di rovere. E' una birra che si presta bene all'invecchiamento.

La birra
Definita da Micheal Jackson il "borgogna del Belgio", la Grand Cru si presenta con un elegantissimo abito dell'omonimo colore, con sfumature porpora e un cappello di schiuma beige fine e di bassa persistenza. Naso molto complesso che regala un ventaglio aromatico ampio. Si avverte immediatamente l'asprezza dei frutti rossi, il ribes rosso sopratutto, e la nota lattica. Sullo sfondo emergono in rassegna il legno bagnato, la ciliegia e la mora. In bocca l'ingresso è vinoso, con tutte sensazioni che mandano al mondo del vino, con una dolcezza che stempera i tratti acetici ed aspri che fanno capolino durante tutta la bevuta. Il finale è lungo e riprende quanto avvertito all'esame olfattivo, con un nota terrosa e un lungo finale moderatamente asciutto. Una perla capace di mettere d'accordo tutti, amanti del vino ed amanti della birra.

L'abbinamento
Sempre il beer hunter per eccellenza Jackson ha elevato la Grand Cru nell'olimpo delle birre più abbinabili con il cibo. Perfetta per gli antipasti per la sua facilità di bevuta, ma regala interessanti prospettive anche abbinata a secondi di carne, meglio se in agrodolce. I caratteri vinosi ed aspri vanno a legarsi sia con i chicchi di melograno presenti nell'insalata sia nella vinaigrette. La parte sapida della feta viene equilibrata da quella dolce e le noci vengono riprese dalle sensazioni nette di legno bagnato che emergono a fine sorsata. 
Cheers!

(immagini tratte dal web)

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