Diritto d'autore..questo sconosciuto
Carissimo visitatore, sono felice che la tua passione birrosa ti abbia portato su questo portale.
Augurandoti una buona navigazione, ti avverto, tuttavia, che è severamente vietato effettuare il "copia ed incolla" di un articolo o parti di esso.
Di fronte a tali comportamenti,privi di citazione, sarò costretto ad agire per vie legali contro coloro che non rispettano il sacro diritto d'autore..birrai e fruitori.

Translate

no copia/incolla

lunedì 2 novembre 2015

Il futuro è della lattina!

Yes, we CAN!

Mi sono permesso di scomodare lo slogan simbolo della vittoria di Barack Obama alle elezioni presidenziali americane perchè l'argomento è di quelli importanti ma spinosi.
Non c'entra la politica come si intuisce anche dal titolo dell'articolo. Oltre al verbo potere, la parola can significa lattina; ed è di lei che voglio parlare.


Dall'uomo di latta del Meraviglioso mago di Oz di Frank Baum ne è passata di acqua sotto i ponti e questo materiale si è dimostrato aver un "cuore" e sopratutto un'utilità fondamentale.
Alla fine del XVIII secolo Bryan Donkin studiò l'impiego della latta per la creazione di contenitori per conserve alimentari. Nel 1810 l'inglese Pierra Durand registrò un brevetto per scatole di plastica. Da quel momento l'esplosione dell'uso delle lattine divenne virale e il pratico contenitore fu utilizzato sopratutto per le conserve alimentari ma non solo.
Oggi siamo abituati ormai a vederle utilizzate per diversi prodotti, e ovviamente anche per le bevande, ad esempio Coca-Cola o Fanta ma anche the freddo.
L'avventura della birra in lattina inizia nel 1935 ad opera della  Gottfried Krueger Brewing Company che lanciò sul mercato ben due tipologie di birra.
L'industria birraria si è accorta delle lattine da moltissimo tempo e ha riempito i nostri scaffali con pratici barattoli. Da Nastro Azzurro e Peroni fino alla tedesca Paulaner, i più grandi birrifici industriali producono almeno una linea di birre con questo packaging.


E la birra artigianale?

Come sempre gli Stati Uniti sono avanti a tutti e hanno capito da tempo i vantaggi della birra in lattina.
1. Minori costi della materia prima. I recipienti in latta costano certamente meno di quelli in vetro, il che farebbe propendere per un utilizzo senza remore.
2. Maggior protezione dalla luce solare. Come tutti sappiamo la luce è uno dei nemici principali della birra, per questo motivo si tendono ad utilizzare bottiglie con vetri scuri, perlopiù di colore marrone. Sfido quindi a trovare una bottiglia di vetro che protegge di più della latta.
3. Maneggevolezza e praticità. Che siate diretti verso il mare, in montagna o ad una semplice grigliata con gli amici è certamente più comodo riempire la borsa frigo di lattine. Pratiche, maneggevoli e con rischi di rottura molto bassi rispetto al vetro.
4. Costo del trasporto. Il trasporto delle lattine è certamente meno dispendioso in termini di carburante rispetto a bancali di bottiglie.

E così moltissimi birrifici americani sfornano le loro perle in lattina. Qualcuno ha obiettato che la rifermentazione in lattina non è possibile senza conseguenze. Maestri del calibro di Sierra Nevada hanno dimostrato il contrario con il loro can conditioned.
A livello organolettico la birra poi non subisce nessun tipo di alterazione. Oskar Blues, uno dei pionieri delle lattine craft americane produce alcune sue birre soltanto in lattina come la leggendaria Ten Fidy. Di esempi simili però ce ne sono a tonnellate.

In Europa le cose non sono diverse.
In principio fu BrewDog con la sua storica lattina di Punk Ipa, seguita poi quest'estate dalla Jack Hammer ed altre birre prodotte regolarmente dal birrificio scozzese.
Anche la tradizionalista Gran Bretagna ha colto l'opportunità ed ora è facilissimo trovare lattine sia per le birre old school tipo le Fuller's, sia nel nuovo corso, Moor e Wild Beer ad esempio.
In Belgio la Blanche de Namur ad esempio viene prodotta in praticissime lattine da mezzo litro.

E in Italia?
In Italia siamo indietro, come sempre. Qualche anno fa il birrificio italo-svizzero Bad Attitude ci vide lungo e mise in produzione alcune birre soltanto in lattina che entrarono nella storia come le prime birre artigianali italiane distribuite in lattina.
Il segnale però che si deve procedere in questa direzione non poteva che arrivare da uno dei birrifici storici italiani: Birra del Borgo.

Qualche giorno fa sulla pagina facebook ufficiale del birrificio di Borgorose vi era un eloquente messaggio che lascia intuire che a breve potremo vedere la ReAle Extra in lattina.
Che sia l'inizio della svolta?
Le opinioni dei bevitori sul tema sono contrastanti, c'è chi crede che la birra artigianale sia solo in bottiglia e che la lattina possa alterare il contenuto.
Io non sono di questo avviso. Per birre quotidiane, da battaglia (barbecue o gite fuori porta) io premio la lattina, pratica e comoda e certamente meno costosa.
Voi come la pensate? Fatemelo sapere come sempre nei commenti!
Cheers!





Nessun commento:

Posta un commento