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sabato 6 giugno 2015

The Lost Abbey - Red Barn Ale


Primo appuntamento con la nuova rubrica Tasting Moment e non potevo che scegliere un momento degustativo di grandissimo spessore.





Prendiamo l'aereo e andiamo negli States, precisamente a San Marcos in California. Il progetto The Lost Abbey nasce dalla mente di Tomme Arthur nel 2006, anno in cui le strade con il birrificio Port Brewing si sdoppiano e iniziano a camminare parallelamente. Da una parte appunto, Port Brewing produce birre di stampo prettamente americano, dall'altra l'ala mistica che si dedica a produzioni squisitamente belghe. Un progetto mistico già dalla scelta del nome. I netti richiami religiosi proseguono nei nomi delle birre che spesso riprendono situazioni bibliche, dai cavalieri dell'Apocalisse ai Dieci Comandamenti.
Tomme Arthur con questo progetto vuole dare sfogo al suo amore verso il modo belga di fare la birra, e si specializza, con il passare del tempo, anche in produzioni acide e con sperimentazioni in botte. In Illa Brettanomyces Nos Fides, è la scritta che campeggia nel birrificio.
Questa Red Barn Ale è l'omaggio del birraio alle saison belghe. Birre speziate, dissetanti e rinfrescanti. In origine nelle campagne fiamminghe erano i braccianti a beneficiare di queste produzioni, quando al ritorno dai campi cotti dal sole potevano rifocillarsi con queste birre deliziose che erano molto più salubri delle acque, spesso infette a quel tempo.
Io sono letteralmente innamorato delle etichette di questo birrificio e del modo in cui la storia delle birre viene descritta sul restro delle meravigliose bottiglie da 75 cl.
Zenzero biologico, scorza d'arancia, pepe nero e Grani del Paradiso (per info qui) impreziosiscono la ricetta. Color oro chiaro con meravigliose sfumature velate. La schiuma è esuberante, bianca, pannosa e molto persistente. Meraviglioso il naso speziato, di pepe e di scorza d'arancia. Poi erba tagliata, un tocco quasi polveroso che ad occhi chiusi ti porta proprio in una farmhouse. L'attacco in bocca di crosta di pane con una carbonazione molto vivace. Poi si fa largo la polpa di albicocca e la pesca a pasta gialla. La scorza d'arancia e l'erba tagliata controbilanciano magistralmente la dolcezza iniziale. Una lieve nota acidula frumentosa e il tratto pepato dello zenzero completano la complessità della bevuta. Un potere dissetante e rinfrescante davvero elevato. Una birra che regala grandissime emozioni e svolge pienamente la funzione per la quale è stata pensata. I costi elevatissimi e la scarsa reperibilità ne limitano il riacquisto. Ed è un peccato.
Cheers!

GIUDIZIO PERSONALE


2 commenti:

  1. Wow! Dalla tua descrizione sembra che in quella birra sia un concentrato di liste della spesa! Quante cose contiene? E come fa a rievocarle tutte quante?
    Sono sorpreso che si possano gustare tanti odori e sapori in un'unica bevanda.

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    1. Invece è proprio così. In una buona birra il ventaglio aromatico e quello degustativo sono molto ampi. E non solo quando nella ricetta, come in questo caso, sono presenti spezie ed ingredienti vari.

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