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lunedì 29 giugno 2015

Beer Here - Dark Hops

Eccoci ad un nuovo appuntamento con la rubrica Tasting Moment.
Stavolta voliamo nelle terre scandinave, in Danimarca, nazione che ultimamente è divenuta vero epicentro del beergeekismo europeo se non addirittura mondiale. Con tutti i pro e i contro.
Se avete imparato a conoscermi attraverso i miei scritti in questi pochi mesi di vita del blog, vi sarete sicuramente accorti che non faccio parte della frangia integralista degli appassionati.
Vuoi perchè sono relativamente giovane di questo mondo, vuoi perchè la mia opinione è sempre legata all'assaggio. Se una birra è buona per me non ha importanza da chi è stata pensata e realizzata. Del resto, da molti anni spendo diversi quattrini sperando di bere bene mica il contrario!
Giudicare a prescindere è sempre errato.
Tutti quindi a demonizzare i birrifici scandinavi perchè 1.spesso sono beerfirm (come se fosse una colpa esserlo); 2. perchè fanno birre per geeks e nerd della birra.
Al rogo quindi interpretazioni di IPA e IRS provenienti dalle terre di Odino.
Chi mi conosce sa che io non sono un fan di Mikkeller, delle sue birre ovviamente. Ma semplicemente perchè nel suo infinito portafoglio quelle che salvo si possono contare sulla dita di una mano. Non certo per partito preso.
Fatto il dovuto cappello, il Tasting Moment di oggi dicevo, ci fa volare in Danimarca, in una delle beerfirm più interessanti del paese: Beer Here.

Per comprende il progetto Beer Here occorre partire da Roskilde, cittadina ad una trentina di km da
Copenaghen che è famosa sopratutto per il suo museo vichingo, che consiglio di visitare perchè è davvero carino. In realtà a Roskilde ha sede uno dei primi birrifici interessati alla produzione craft in terra scandinava. Il nome del birrificio è Ølfabrikken e al suo timone c'è Christian Andersen Skovdal che però nel 2008 approda a Rønne per avviare un progetto tutto suo chiamato Beer Here. Birraio girovago quindi, che si sposta in lungo e in largo per l'Europa per realizzare le sue ricette.
Un mix di malti tostati, avena e 4 verietà di luppoli, il tedesco Hersbrucker e gli americani Columbus, Simcoe e Chinook compongono la ricetta di questa Cascadian Dark Ale o Black IPA che dir si voglia, qui nella sua versione imperializzata fino al raggiungimento di 8,5° alcolici. Ricetta recentemente modificata ed oggi realizzata presso gli impianti dell'onnipresente quando si tratta di beerfirm danesi De Proef, in Belgio. Precedentemente Andreas si appoggiava agli impianti del norvegese Nøgne Ø. 
Nera come la pece con una sontuosa testa di schiuma color nocciola, cremosa e persistente. Al naso emerge da subito una nota fresca e resinosa dovuta alla massiccia luppolatura, complice anche la freschezza della bottiglia che mi è capitata fra le mani. Orzo tostato e cacao si presentano in seconda battuta. In bocca dopo un attacco di cacao amaro, caffè esplode la sua verde vena di luppolo con un amaro pungente, resinoso, di pino a tratti balsamico. Il finale è tutto virato sulla liquirizia e una lieve nota acidula che solleva il palato dopo la vagonata della dicotomia di sapori luppolato-tostato.
Lo stile di riferimento non è fra i miei preferiti, ma riagganciandomi a quanto detto in introduzione, occorre sempre provare o come in questo caso riprovare (avevo bevuto la versione fatta in Norvegia) per dare un giudizio definitivo. In questo caso, birra certamente per palati allenati ad un certo tipo di prodotti di stampo nordico sopratutto. Facile da bere nonostante la netta pendenza della bilancia dei sapori verso l'amaro.

GIUDIZIO PERSONALE

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